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Mostra Personale 

Infiniti Mondi

Sala Rubicone – Comune di Cervia (Ra)

Agosto 2023

Commenti

Emanuela Presepi e la Tavolozza Arcobaleno

 
Vibrazioni di colori che "fluttuano" nello spazio della tela sono la caratteristica dominante e coerente nel linguaggio dell'Artista Emanuela Presepi. È una libertà che si legge nella variazione di "cremosi cromatismi sospesi" che seguono curiosi andamenti tra vortici di "mosaici sciolti", tunnel arcobaleno, e raggi che si perdono in profondità. 

Un unico e personalissimo mondo interiore, un inconscio liberato con autenticità sulla tela, un processo di auto-esplorazione, dove l'esigenza di creare e comunicare il proprio mondo interno è l'espressione di identità  pura, una priorità assoluta!

Il colore nel suo valore psicologico più totale e metafisico è la lingua artistica di Emanuela Presepi.

Patrizio Virzì 

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Conosco i quadri della Dott.ssa Presepi, li ho sempre contemplati nel suo studio professionale e spesso sono stati fonte di ispirazione per collegamenti inaspettati durante le sedute di Psicoterapia.

La mostra Infiniti Mondi è stata un'esplosione di energia, un luogo di magia e trasformazione per i visitatori disposti ad accoglierla.

Consiglio a tutti un viaggio fra i colori di quei dipinti. 

Giulia 

La prima volta che ho incontrato un dipinto di Emanuela Presepi è stata presso l'Officina dell'Arte di Cesena dell'amico e collezionista Angelo Fusconi: Luce dentro al Blu.

Si trattava di una veduta subacquea, astratta, ma talmente intensa che ne restai colpito: la vividezza dei colori, la fluidità delle gradazioni, la capacità di rendere i penetranti effetti di luce sulla superficie dell'acqua.

Conoscere le restanti opere di Emanuela è stato spiazzante.

La sua Mostra Cervese: Infiniti Mondi si è rivelata un viaggio all'interno di un immaginario nuovo e personale, che offre connessioni inaspettate e si affaccia su paesaggi interiori, oltre la pittura, come a rimarcare il fatto che certe opere si guardano con gli occhi, ma non soltanto.

Pierre Bonaretti

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Entrare nella Sala Rubicone di Cervia ed immergermi negli “Infiniti Mondi” di Emanuela è stata una piacevolissima sorpresa.
Avevo già avuto occasione di ammirare le opere di Emanuela sia nel suo Studio di Psicoterapia a Cesena che all'Officina dell'Arte di Cesena, ma vederle qui tutte assieme e trovarmi al centro di così tante sollecitazioni visive mi ha dato una forte emozione. Mi sono infatti sentito attratto dal magnetismo di queste opere ricche di colori, espressioni e suggestioni. Ho provato ad inseguirle una ad una per ricercare quelle che mi risultavano più stimolanti e devo ammettere che alla fine del percorso sono risultate tante le opere che mi hanno in un qualche modo colpito per la energia che esprimevano.
Forse aveva ragione Kandinsky che già un secolo fa affermava che per trasmettere emozioni non è essenziale rappresentare oggetti o forme riconoscibili.
Vanno fatti i complimenti a Emanuela Presepi anche per l'interessantissima presentazione della Mostra all’ombra della Torre San Michele, nella quale l’Autrice ci ha parlato del suo modo di interpretare la Pittura anche nel contesto della sua professione principale, e ci ha dato le personali chiavi di lettura per rapportarci e confrontarci con le sue opere.
Angelo Fusconi

Una pittura visionaria e anticonvenzionale quella di Emanuela Presepi, in cui non si intravedono
tracce di disegno o elaborazione progettuale.
L’artista recepisce spontaneamente le istanze fantasmagoriche di un immaginario primitivo che si
volge all’Uno, all’Origine, alla Genesi, ai primari processi generativi e rigenerativi.
Il colore si espande direttamente sulla tela in una sorta di evocazione delle energie primigenie che
esplodono nella creazione degli elementi primordiali della materia.
Molte sono le tele caratterizzate da un fuoco centrale intorno a cui irradia circolarmente un colore
estremo, con luminosità e contrasti psichedelici che suggeriscono l’emergere, dall’indistinto bianco
della tela, di un cosmo primitivo: la formazione di stelle e soli, di galassie, masse gassose,
concentrazioni di energia, incubatoi di mondi possibili – “Progetto d’amore” .
Altre opere invece, all’estremo opposto, sembrano più magmatiche e dense, calate nella materia,
fluida e particolata a volte, opaca e stratificata altre, quasi che la pittrice percorresse un viaggio
visionario nello spazio tempo, dall’unità primigenia di un macrocosmo originario, gravido e
staminale, con infinite potenzialità creative e trasformative, in direzione di un microcosmo
differenziato e frammentato, in cui sono evocati i processi degenerativi, la catastrofe e la morte.
Genesi, morte, palingenesi: infiniti mondi che nascono, muoiono e si rigenerano.
Questo sembra il messaggio alchemico veicolato da Emanuela in un lavoro quasi medianico di
trasposizione di contenuti grezzi dall’inconscio alla tela.
La dimensione intermedia dell’umano è solo apparentemente irrilevante, almeno nella sua
dimensione storica e reale: la pittura di Emanuela infatti non si pone obiettivi di rappresentazione e
descrizione; non è interessata alla figurazione, non strizza l’occhio alla decorazione e non ha
velleità estetizzanti; si colloca in un indefinito spazio temporale.

Eppure è la sua umanità a generare l’apertura di sguardo - l’occhio spalancato, stupefatto

e spaventato insieme, rappresentato nell’opera ‘Celesti visioni’, che indaga il movimento

cosmico continuo, di espansione e contrazione, che come il mare ( altro amore di Emanuela),

il cuore, il respiro, attraversa i Mondi e tutto l’universo vivente.
Pochissime le opere che recano elementi riconoscibili come umani: quand’anche si affaccino alla
tela figure antropomorfe - come nell’opera ‘La grande madre’- sembrano piuttosto riflessi di un
mondo animico: il quadro è medium per l’evocazione e il contatto di parti interne disconosciute o
non messe a fuoco o evocazione di fantasmi, di entità desiderose di riconoscimento.
In INFINITI MONDI predomina da parte dell’artista l’atto sciamanico di captare energie e di
mantenersi aperta e vigile a forme di conoscenza intuitiva, che, solo in un momento successivo,
possono raggiungere la coscienza sotto forma di pensieri e parole. Di qui l’ulteriore lavoro di
rivelazione di quanto affiorato sulla singola tela: quello che sembra l’esito di un vero e proprio
dispositivo medianico di trance artistica, facilitato dalla musica, viene trasmutato in
poesia/vaticinio, completando il processo creativo di Emanuela Presepi. I suoi lavori diventano così
carte da consultazione che, attraverso la risonanza di forme e colori, aiutano il contatto con il
mondo interno del consultante, bypassandone le difese razionali e guidandolo nella conoscenza e
nella rigenerazione di sè.
Cristina Barducci

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Da sempre amo l'arte in tutte le sue forme, ma la pittura ha un attrazione particolare per me.

Mi attraggono i colori e quando ho avuto il piacere di vedere le opere di Emanuela Presepi mi si è aperto un mondo.
Ogni sua opera è la rappresentazione di uno scenario interiore la cui verità mi arriva al cuore. Poi mi chiedo perché sono attratta da un quadro più che da un altro, e chiedo ad Emanuela cosa significhi quel colore, quella farfalla?

Perché quelle figure femminili mi intimoriscono?
Mi parte un brivido che mi trasporta ad un ricordo mentre arriva il messaggio di Emanuela, 
e sento il mio cuore aprirsi, una sensazione che mi libera, sento la verità farsi strada dentro di me.
E' la magia di Emanuela, che sa esprimere il suo talento anche attraverso le carte oracolari che ha creato.

Stefanina

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